Calcolo e considerazioni Dipolo Caricato

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Quando si voglia accorciare un dipolo, per renderlo comunque risonante alla frequenza di trasmissione, si possono inserire in serie ai due semdipoli, delle bobine opportunamente calcolate, al fine di compensare la reattanza Xc intervenuta, con una Xl.

Le bobine si definiscono cariche.

Quanto più corte saranno le parti lineari, tanto più lunghe dovranno essere le cariche.

Quanto più la parte lineare sarà corta, tanto minore sarà l’efficienza del dipolo e nello stesso tempo, essendo il Q molto elevato, la banda passante sarà stretta.

Questo metodo introduce una resistenza di perdita (Rd), il cui valore dipende dalla bontà di realizzazione della carica di compensazione e dalla sua posizione lungo il dipolo.

Per minimizzare tali perdite, è preferibile collocare le induttanze alle due estremità, ed in questo caso le bobine dovranno essere un po’ più lunghe, ma generalmente si preferisce posizionarla al centro, per comodità meccanica.

 


Il valore d’induttanza, per la compensazione della capacità, posto in una certa posizione lungo le due sezioni del dipolo, è deducibile dalla formula: L= Z / 2πF dove Z è l’impedenza della bobina.

Dal grafico che segue è possibile dedurre il valore d’impedenza della bobina, a seconda del punto in cui va situata

lungo il dipolo e della percentuale di lunghezza del conduttore rispetto alla dimensione naturale.


Facciamo un esempio:

Per costruire un dipolo caricato sulla banda dei 40 metri, riduciamo la parte lineare a soli 10 metri invece che 20 m.

Si decide di posizionare le due bobine, una per braccio, al centro del radiatore, ovvero al centro di ogni lato, come nella figura che segue:



Dal grafico che segue, possiamo dedurre l’impedenza della bobina.


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http://www.ik0ziz.it/Cap04.pdf

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